PER L'ISTITUZIONE DI TRIBUNALI INTERNAZIONALI N ELLA storia della civiltà sarà certamente alta e meritata gloria del secolo decimonono la pratica affermazione della giustizia internazionale mediante l'arbitrato: spetta al secolo presente dare maggiore sviluppo agli ottimi germi, che il precedente ha seminato. L'universale coscienza giuridica delle nazioni civili viene via via maturando frutti preziosi, onde ci è dato sperare che non debba tardar troppo la formazione di un nuovo diritto comune, il quale renda al mondo presente i benefici che senza dubbio l'antico diritto comune arrecava. Era forse necessario alla costituzione degli Stati odierni la distinzione dei vari diritti, atta a consolidare l'interna unità di essi: era necessario sostituire alle troppo incerte e complicate e spesso ignorate fonti del vecchio diritto una legislazione più adatta ai nuovi tempi, più certa e intelligibile, e ciò non si poteva ottenere se non mediante leggi dei singoli Stati. Ma ora che il rinnovamento del diritto è dappertutto compiuto; che gli Stati attuali si sono consolidati; che il grado di civiltà di molti di essi si è venuto all'ingrosso equiparando; ora che i mezzi di comunicazione facili e rapidi vengono ogni giorno più accomunando gli interessi dei diversi popoli, i nostri sforzi debbono essere diretti a ristabilire a poco a poco, in quelle parti dove gli ostacoli sono meno forti, l'antica comunione del diritto. Non mancano intanto, non solo i favorevoli presagi, come le conferenze e gli studi internazionali per l'unificazione del diritto marittimo e del diritto cambiario, ma anche i buoni principi di attuazione. E' naturale che le prime manifestazioni si sieno avute nel campo del diritto pubblico, per cui gli Stati stessi si sono |