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Le présent Accord ne sera exécutoire que dix jours après sa publication, et il continuera à être en vigueur jusqu'à six mois après déclaration contraire de la part de l'un des Gouvernements.

Il sera ratifié aussi tôt que faire se pourra.

En foi de quoi, les Plénipotentiaires respectifs ont signé le présent Accord et y ont apposé le cachet de leurs armes.

Fait à Florence le 20 juillet 1871.

Peiroleri.

Piccolomini.

100.

AUTRICHE-HONGRIE, ITALIE.

Protocole signé à Gradisca, le 1er octobre 1869, pour régler l'exercice de la pêche et de la chasse dans les communes de Caorle et de Grado*).

Trattati e Convenzioni, Vol. IV. p. 1.

Allo scopo di appianare definitivamente le controversie esistenti da tempo remoto per l'esercizio della pesca e della caccia sulle lagune e sulla spiaggia del mare tra il comune di Grado da una parte, ed i comuni di Marano e Caorle dall'altra, e sopire ogni eventuale reciproca pretesa derivante da tali controversie, nonchè di togliere ogni motivo alla ripetizione di deplorabili conflitti tra gli abitanti di quei comuni, il Regio Governo italiano e l'Imperiale e Regio Governo austriaco hanno nominato apposita Commissione internazionale composta dei seguenti membri:

Da parte del Regio Governo italiano:

Vincenzo Piola, cav. dell'Ordine della Corona d'Italia, capitano di porto a Venezia ;

Eliodoro Radaelli, sindaco di Caorle;

Giovanni Corvetta, cav. dell'Ordine della Corona d'Italia, capo del Genio civile della provincia di Udine, et

Angelo Zaboga, sindaco di Marano Lagunare.

Da parte dell'Imperiale e Regio Governo austriaco:

Antonio nob. Da Mosto, ciamberlano di S. M., cav. dell'Ordine Gerosolimitano, capitano distrettuale in Gradisca, e

Antonio cav. Rinaldini, cav. dell'Ordine Pontificio di San Silvestro, segretario del Governo centrale marittimo: i quali dopo avere esibito le loro legittimazioni ed averle riconosciute in debita forma, ed

*) Le protocole a été approuvé par le Gouvernement italien le 21 janv. et par le Gouvernement autrichien le 12 févr. 1870.

invitato il podestà di Grado, Niccolò Carbato ad offrire gli opportuni schiarimenti;

Riconosciuto che, attenendosi strettamente da una parte ai diritti acquisiti pretesi dal comune di Grado e d'altra parte a quelli derivanti dal diritto internazionale, non si poteva stabilire uno stato di cose che desse piena sicurezza di troncare per l'avvenire ogni causa dei conflitti surricordati;

Riconosciuto inoltre che a conseguire un accordo giova collegare alla controversia della pesca marina quella della pesca e della caccia lagunare;

Considerato che i comunisti di Marano non hanno usato finora, nè intendono di usare in seguito, del diritto di pesca, nel miglio marino (geografico) della spiaggia del loro comune, bastando ad essi di conservare la pesca delle cape e crostacei marini;

Considerato finalmente che il comune di Grado possiede di fatto sulla spiaggia del comune di Marano l'isola denominata Sant'Andrea, con casolare e l'isola denominata Martignano, la prima delle quali col casolare è anche allibrata in estimo in ditta del comune di Grado;

Sono convenuti nei seguenti articoli:

Art. 1. Relativamente alla questione della pesca entro il miglio marittimo lungo il tratto di spiaggia da porto Buso a porto Tagliamento:

a) I Gradesi potranno liberamente ed esclusivamente pescare entro il miglio marittimo della spiaggia di mare da porto Buso fino alla sponda sinistra di porto Lignano, nella quale spiaggia sono appunto comprese le isole sunnominate di S. Andrea e Martignano.

b) Dalla sponda sinistra di porto Lignano lungo la costa fino alla foce del Tagliamento, il diritto di pesca entro il miglio marittimo resta riservato esclusivamente ai comunisti di Caorle, nel senso che i comunisti di Grado devono astenersi dalla pesca in quella zona d'acqua.

c) La pesca delle cape e crostacei marittimi sulla spiaggia da porto Buso a porto Lignano rimane libera come finora ai comunisti di Marano e di Grado; la pesca stessa nella spiaggia da porto Lignano a porto Tagliamento sarà esercitata dai comunisti di Latisana e di Caorle, esclusi quelli di Grado.

d) Pel tratto d'acqua nel seno tra la punta di Tagliamento e S. Giovanni Satuba, per quanto che eccede il miglio marittimo dalla spiaggia, vale nei riguardi di pesca quanto venne stabilito nel protocollo finale relativo al trattato di commercio e di navigazione austro-italico del 23 aprile 1867*) nell'addizionale dell'articolo 18 (decimo ottavo) del trattato stesso, che cioè il diritto di pesca nei detti limiti eccedenti il miglio riservato competa, come lungo le altre coste dei rispettivi Stati nel mare Adriatico, agli abitanti dei littorali austriaco ed italiano.

Art. 2. Relativamente all'esercizio della pesca e della caccia nelle lagune interne dei comuni confinanti di Grado e Marano, si stabilisce quanto segue:

*) Trattati e Convenzioni, Vol. II. p. 298. Oesterr. Reichsgesetzblatt, 1867. No. 108.

X2

a) In quanto all'esercizio della pesca, rimane inalterata la convenzione stipulata fra il comune di Grado e quello di Marano in Monastero li 27 marzo 1832;

b) In quanto all' esercizio della caccia, si conviene che la caccia sui fondi lagunari marcati nella mappa del comune di Marano ai numeri 369 (trecento sessantanove) e 370 (trecento settanta), allibrati in ditta del comune di Grado e siti a sinistra dei fiumi Ausa ed Anfora, sarà esercitata esclusivamente dai comunisti di Grado, e la caccia sul fondo lagunare marcata al numero 371 (trecento settantuno) della mappa suddetta in ditta del comune di Marano, fondo sito a destra del fiume Anfora, sarà esercitata esclusivamente dai comunisti di Marano, cosicchè il confine sull'esercizio della caccia da parte dei comunisti di Grado e di Marano coinciderà col confine tracciato per la pesca nella suddetta Convenzione di Monastero, e sarà quindi quello formato dal fiume Anfora fino alla confluenza dell'Ausa, e poi dall'Ausa fino a porto Buso, indipendentemente della demarcazione del confine politico.

Art. 3. S'intende da sè che col presente accomodamento non vengono per nulla lesi i diritti di diminio diretto e la giurisdizione amministrativa sulle spiaggie, spazi d'acqua e terreni, di cui si tratta, come pure s'intende da sè che tanto la pesca, sia in mare che nelle lagune, quanto la caccia dovranno esercitarsi con osservazione delle leggi e discipline vigenti, o che venissero emanate in seguito nei rispettivi territori, e ciò anche in quanto alle occorribili licenze.

Art. 4. La presente Convenzione avrà definitivo vigore tosto che avrà riportata l'approvazione dei due governe interessati.

Nel desiderio per altro di raggiungere quanto prima lo scopo del pacifico esercizio della pesca e caccia da parte dei comunisti interessati, si conviene che la presente Convenzione abbia fino da oggi provvisoria efficacia.

Il presente protocollo, eretto in Gradisca il 1° ottobre 1869 (primo ottobre milleottocento sessantanove) in due orginali, viene firmato dai membri della Commissione internazionale, i quali convengono che trattandosi d'interessi risguardanti il comune di Grado, concorra a firmare l'atto presente il podestà di quel comune, in prova della piena sua adesione.

V. Piola.

G. Corvetta.
Da Mosto.
Radaelli.

A, Zaboga.
Rinaldini.

N. Corbato.

101.

AUTRICHE-HONGRIE, ITALIE.

Conventions pour régler les questions financières pendentes entre les deux pays à la suite les articles 6, 7 et 22 du Traité de paix du 3 octobre 1866*), ainsi que celle de l'emprunt contracté en 1836 par le Duc de Lucques sous la garantie de l'Autriche; suivies d'un Protocole, signées à Florence, le 6 janvier 1871**).

Trattati e Convenzioni, Vol. IV. p. 130.

1ère Convention,

Dans le but de régler et de terminer définitivement toutes les questions financières pendantes entre le Royaume d'Italie et la Monarchie Austro-Hongroise, à la suite des articles 6 et 7 du Traité de paix du 3 octobre 1866, ainsi que celle de l'emprunt contracté en 1836 par le Duc de Lucques et garanti par le Gouvernement Autrichien, Sa Majesté le Roi d'Italie et Sa Majesté l'Empereur d'Autriche, Roi de Bohême, etc., et Roi Apostolique de Hongrie, ont nommé leurs Plénipotentiaires savoir: Sa Majesté le Roi d'Italie:

Leurs Excellences Noble M. Emile Visconti - Venosta, Chevalier Grand'Croix, décoré du Grand Cordon des Ordres des Saints Maurice et Lazare et de la Couronne d'Italie, son Ministre des Affaires Étrangères, etc.;

Et M. Quintino Sella, Chevalier Grand'Croix, décoré du Grand Cordon des Saints Maurice et Lazare et de la Couronne d'Italie, son Ministre des Finances, etc.; et

Sa Majesté Impériale et Royale Apostolique:

Leurs Excellences M. Melchior Lònyay de Nagylonia et Vasaros Namény, Grand'Croix de l'Ordre de Léopold, Conseiller intime actuel de Sa Majesté Impériale et Royale Apostolique, son Ministre des Finances pour la Monarchie Austro-Hongroise, etc.,

Et M. Louis Baron de Kübeck, Grand'Croix de l'Ordre de Léopold et de l'Ordre des Saints Maurice et Lazare, Conseiller intime actuel de Sa Majesté Impériale et Royale Apostolique, son Envoyé extraordinaire et Ministre Plénipotentiaire près Sa Majesté le Roi d'Italie, etc.; Lesquels, après avoir échangé leurs pleins pouvoirs, trouvés en bonne et due forme, sont convenus des articles suivants:

Art. 1. L'état du Monte Veneto est reconnu tel qu'il résulte du Protocole rédigé à Venise le 2 octobre 1866 ét signé par le Commissaire autrichien M. le Baron de Spiegelfeld et par le Commissaire italien M. le Chevalier Louis Cacciamali.

*) V. N. R. G. XVIII. 405.

**Les ratifications ont été échangées à Florence, le 28 mars 1871.

Art. 2. Toutes les réclamations présentées par les deux Gouvernements sont compensées, en voie de transaction, moyennant le paiement que le Gouvernement Austro-Hongrois s'engage à faire au Gouvernement Italien, dans le terme de quatre semaines après la ratification de la présente Convention, d'une somme de 4,749,000 florins, représentée par une obligation de la Dette publique autrichienne convertie de la même valeur nominale, intérêt 5 pour cent, jouissance 1er novembre 1870; laquelle obligation sera inscrite au nom du Gouvernement Italien.

Art. 3. Les intérêts échus jusqu'au 1er novembre 1870 de l'obligation nominale non convertie de 3,569,190 florins, inscrite au nom de la Caisse d'amortissement du Monte Veneto, et qui devra être annullée, restent au Gouvernement Impérial et Royal en bonification de la somme payée ou à payer jusqu'au 31 décembre 1870 pour les pensions qui, par l'article 17 du Traité 3 octobre 1866, ont été mises à la charge de l'Italie.

Art. 4. Aussitôt après la ratification de la présente Convention, le Gouvernement Impérial et Royal donnera les ordres nécessaires pour délivrer au Commissaire italien les dépôts militaires et les dépôts administratifs et judiciaires, s'il en existe, exportés dans l'année 1866.

Seront observées, pour les dépôts 1848, les règles établies par la Résolution de Sa Majesté Impériale et Royale Apostolique du 13 juillet 1852.

Le Gouvernement Austro-Hongrois s'engage à remettre au Gouvernement Italien tous les livres concernant le Monte Veneto, qui se trouvent auprès du Département Impérial et Royal des Comptes de la Dette publique.

Art. 5. Le Gouvernement Impérial et Royal, en vertu de la transaction établie à l'article 2, déclare que le Gouvernement Italien est libéré de toute obligation pour le remboursement des sommes payées ou à payer jusqu'au 31 décembre 1870 par le Gouvernement Impérial et Royal luimême pour l'emprunt contracté par Son Altesse Royale Charles-Louis de Bourbon, Duc de Lucques, en 1836, avec la Maison M. A. Rothschild et Fils de Francfort-sur-le-Mein, et qui avait été inscrit sur le Grand Livre de la Dette publique du Duché de Parme.

Art. 6. Le Gouvernement Italien, en vertu de la même transaction, s'engage à payer, depuis le 1er janvier 1871 jusqu'au 1er janvier 1892, c'est-à-dire jusqu'à sa complète extinction, les intérêts et l'ammortissement de l'emprunt 1836, mentionné dans l'article précédent.

Pour le paiement de ces annuités le Gouvernement Italien affectera une partie de l'obligation de la Dette autrichienne convertie, dont il est question à l'article 2.

Sont réservés au Gouvernement Italien les droits 'qui pourraient lui compéter dans la succession privée de feu le Duc de Lucques, et ceux qui proviennent de la substitution du Gouvernement même dans les garanties et les cautionnements appartenant aux Maisons créancières en vertu du contrat d'emprunt.

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